Terminale d'impianto idronico (radiatori, fan coil, termostrisce, aerotermi)
Come funziona: I terminali d'impianto hanno la stessa importanza del generatore, scegliere un terminale sbagliato per la tipologia di generatore termico adottato significa avere una resa energetica scadente, quindi una spesa eccessiva, e dunque un difficile ritorno dall'investimento, oltre che un cattivo comfort all'interno degli ambienti.
Come si propaga il calore: Ogni terminale ha una modalità di funzionamento; le tipologie di funzionamento sono 3: 1) Per convezione quando il calore si propaga nell'aria, per spostamento dei vari strati di aria stessa, è il caso dei radiatori di qualunque tipologia. 2) Per convezione forzata, quando lo spostamento degli strati d'aria è facilitato dalla presenza di una ventola, è questo il caso degli split, dei fan coil, degli aerotermi. 3) Per irraggiamento, quando la trasmissione del calore avviene attraverso le radiazioni emesse da una sorgente, ed è il caso dei radiatori, delle termostrisce, dei pannelli radianti, dei pavimenti radianti. L'irraggiamento dipende dalla emissività di un materiale; tra ghisa acciaio e alluminio, quella della ghisa è la più alta a cui si avvicina molto quella dell'acciaio laminato, il pavimento radiante così come i pannelli radianti lavorano anche per irraggiamento (perché in effetti per il pavimento radiante non sono i tubi in rame ad emanare calore all'ambiente ma il massetto in calcestruzzo), mentre quella dell'alluminio è più bassa. Ultimo fattore importante è l'inerzia termica, ovvero la capacità di raggiungere prima la temperatura desiderata. Ricordiamo che più un materiale ha inerzia termica più tende a scaldarsi lentamente, ma più tende a raffreddarsi lentamente; in definitiva sarà più difficile riscaldarlo ma sarà più difficile anche raffreddarlo, e quindi rimarrà più a lungo caldo (o freddo). Tra i materiali la ghisa ha grande inerzia termica così come i pavimenti radianti, anche l'acciaio ha una discreta inerzia termica mentre quella dell'alluminio è bassa.
A chi conviene: Per i terminali d'impianto non c'è una convenienza, ma c'è piuttosto una necessità. Sono come gli pneumatici per un'automobile, sono semplicemente necessari. Si tratta quindi di capire qual'è il terminale migliore per il risultato che vuoi ottenere, dal punto di vista delle necessità termiche, del comfort, del design, del generatore termico che hai (cladaia, pompa di calore etc.), e del ritorno economico.
Consiglio: Il consiglio che ti diamo è di capire bene le tue necessità termiche, sulla base anche delle tue abitudini. Avere un terminale d'impianto che ti riscalda subito la casa quando torni la sera è totalmente differente dal terminale d'impianto che ti è utile nella tua attività per mantenere costante la temperatura ogni giorno. Inoltre spesso vi è un duplice fattore da coniugare; il terminale d'impianto deve essere efficace, ma spesso si deve anche adattare stilisticamente all'ambiente. Ti diamo dunque alcuni consigli generali su come scegliere efficacemente il tuo terminale d'impianto idronico (ad acqua). Il primo è quello di scegliere terminali che possano funzionare a bassa temperatura. Normalmente ogni materiale di cui è costituito un terminale d'impianto lavora bene a determinate temperature: ghisa 75°C, acciaio 65°C, alluminio 55°C, rame 35°C (fan coil, pannelli e pavimento radiante). Più il salto termico tra la temperatura ambiente e la temperatura dei terminali è alta, più avremo bisogno di più energia per riscaldarli. Naturalmente ciò non significa che non si possa far funzionare un determinato tipo di terminale a temperature inferiori, per risparmiare energia, ma per compensare queste temperature inferiori e raggiungere lo stesso risultato termico dobbiamo inserire più terminali o aumentare la grandezza dei terminali. Il secondo aspetto è quello di scegliere i terminali più adeguati al generatore termico che si sceglie, ad esempio per le pompe di calore o le caldaie a condensazione è bene scegliere e dimensionare terminali che lavorino bene a massimo 60°C. L'ultimo nostro consiglio è di fare attenzione al fatto che l'aria in un ambiente stratifica e, sebbene tu imposti una determinata temperatura ambiente, questa risulterà più elevata di diversi gradi al soffitto piuttosto che al pavimento. E' importante scegliere o accoppiare terminali che possano climatizzare l'ambiente in maniera uniforme e al tempo stesso non richiedere troppa energia. I terminali come i radiatori rendono la temperatura più uniforme, se poi questi lavorano anche per irraggiamento come l'acciaio la rendono ancora più uniforme, mentre gli split o tutti i terminali a convezione forzata, fanno raggiungere prima la temperatura ambiente ma stratifica l'aria facendola risultare più calda al soffitto.
Come si propaga il calore: Ogni terminale ha una modalità di funzionamento; le tipologie di funzionamento sono 3: 1) Per convezione quando il calore si propaga nell'aria, per spostamento dei vari strati di aria stessa, è il caso dei radiatori di qualunque tipologia. 2) Per convezione forzata, quando lo spostamento degli strati d'aria è facilitato dalla presenza di una ventola, è questo il caso degli split, dei fan coil, degli aerotermi. 3) Per irraggiamento, quando la trasmissione del calore avviene attraverso le radiazioni emesse da una sorgente, ed è il caso dei radiatori, delle termostrisce, dei pannelli radianti, dei pavimenti radianti. L'irraggiamento dipende dalla emissività di un materiale; tra ghisa acciaio e alluminio, quella della ghisa è la più alta a cui si avvicina molto quella dell'acciaio laminato, il pavimento radiante così come i pannelli radianti lavorano anche per irraggiamento (perché in effetti per il pavimento radiante non sono i tubi in rame ad emanare calore all'ambiente ma il massetto in calcestruzzo), mentre quella dell'alluminio è più bassa. Ultimo fattore importante è l'inerzia termica, ovvero la capacità di raggiungere prima la temperatura desiderata. Ricordiamo che più un materiale ha inerzia termica più tende a scaldarsi lentamente, ma più tende a raffreddarsi lentamente; in definitiva sarà più difficile riscaldarlo ma sarà più difficile anche raffreddarlo, e quindi rimarrà più a lungo caldo (o freddo). Tra i materiali la ghisa ha grande inerzia termica così come i pavimenti radianti, anche l'acciaio ha una discreta inerzia termica mentre quella dell'alluminio è bassa.
A chi conviene: Per i terminali d'impianto non c'è una convenienza, ma c'è piuttosto una necessità. Sono come gli pneumatici per un'automobile, sono semplicemente necessari. Si tratta quindi di capire qual'è il terminale migliore per il risultato che vuoi ottenere, dal punto di vista delle necessità termiche, del comfort, del design, del generatore termico che hai (cladaia, pompa di calore etc.), e del ritorno economico.
Consiglio: Il consiglio che ti diamo è di capire bene le tue necessità termiche, sulla base anche delle tue abitudini. Avere un terminale d'impianto che ti riscalda subito la casa quando torni la sera è totalmente differente dal terminale d'impianto che ti è utile nella tua attività per mantenere costante la temperatura ogni giorno. Inoltre spesso vi è un duplice fattore da coniugare; il terminale d'impianto deve essere efficace, ma spesso si deve anche adattare stilisticamente all'ambiente. Ti diamo dunque alcuni consigli generali su come scegliere efficacemente il tuo terminale d'impianto idronico (ad acqua). Il primo è quello di scegliere terminali che possano funzionare a bassa temperatura. Normalmente ogni materiale di cui è costituito un terminale d'impianto lavora bene a determinate temperature: ghisa 75°C, acciaio 65°C, alluminio 55°C, rame 35°C (fan coil, pannelli e pavimento radiante). Più il salto termico tra la temperatura ambiente e la temperatura dei terminali è alta, più avremo bisogno di più energia per riscaldarli. Naturalmente ciò non significa che non si possa far funzionare un determinato tipo di terminale a temperature inferiori, per risparmiare energia, ma per compensare queste temperature inferiori e raggiungere lo stesso risultato termico dobbiamo inserire più terminali o aumentare la grandezza dei terminali. Il secondo aspetto è quello di scegliere i terminali più adeguati al generatore termico che si sceglie, ad esempio per le pompe di calore o le caldaie a condensazione è bene scegliere e dimensionare terminali che lavorino bene a massimo 60°C. L'ultimo nostro consiglio è di fare attenzione al fatto che l'aria in un ambiente stratifica e, sebbene tu imposti una determinata temperatura ambiente, questa risulterà più elevata di diversi gradi al soffitto piuttosto che al pavimento. E' importante scegliere o accoppiare terminali che possano climatizzare l'ambiente in maniera uniforme e al tempo stesso non richiedere troppa energia. I terminali come i radiatori rendono la temperatura più uniforme, se poi questi lavorano anche per irraggiamento come l'acciaio la rendono ancora più uniforme, mentre gli split o tutti i terminali a convezione forzata, fanno raggiungere prima la temperatura ambiente ma stratifica l'aria facendola risultare più calda al soffitto.